Mi chiamo Paolo e sono un cavatore di seconda generazione. Ho iniziato a praticare questa attività fin da piccolo con mio padre. Sono nato in un paese tra Romagna e Toscana e il mio parco giochi era le colline circostanti. L’esplorazione della natura ha sempre suscitato in me una certa attrazione. Inevitabile è stato seguire mio padre in questa sua passione. Oggi i miei interessi spaziano tra natura, comunicazione e progettazione.
Avvicinarsi alla pratica.
Per chi non conosce il mondo dei cavatori di tartufo, la cerca potrà sembrare una passeggiata nel bosco. In realtà assomiglia più alla pratica di uno sport estremo.
ADEMPIMENTI
Chi vorrà avvicinarsi a questo mondo, innanzitutto dovrà sostenere un esame per acquisire l’abilitazione per la ricerca e raccolta dei tartufi soggetta a rinnovo annuale ed eventualmente se si intende vendere i tartufi, entro il 16 febbraio di ogni anno dovrà essere pagata con modello ELIDE F24 l’imposta sostitutiva per la vendita.
IL VANGHETTO
Fondamentale per la raccolta dei tartufi, il vanghetto è forse l’unico strumento indispensabile per chi va in cerca del prezioso fungo ipogeo al punto di essere considerato obbligatorio dalla legge italiana che nelle sue interpretazioni regionali norma le dimensioni dei componenti con l’intento di tutelare il patrimonio tartufigeno.
Che questo sia lungo offrendo supporto alla camminata o corto e più pratico inginocchiati a bordo scavo, ciò che viene richiesto allo strumento è una sufficente resistenza all’utilizzo.
IL CANE
Un altro passo fondamentale sarà la scelta del cane.
Essere proprietari di un cane vuole dire conoscere le sue esigenze innanzitutto e successivamente le proprie. Indicativamente qualsiasi razza di cane o meticcio può trovare tartufi se addestrato correttamente. Ma è sconsigliabile scegliere razze di grandi o piccole dimensioni che potrebbero essere penalizzate nello svolgimento dell’attività come anche scegliere razze con spiccate caratteristiche di aggressività.
Andranno valutati gli spazi dove tenere il cane, che siano compatibili al suo benessere.
Se non avete un giardino, non abitante in campagna ma in un appartamento, una buona scelta potrebbe essere quella di prendere con voi un Lagotto Romagnolo. È un cane molto dolce per non dire timido. Nel suo DNA porta con sé la cerca del tartufo al punto di essere considerato dall’ENCI unica razza specializzata. Una razza che ama vivere all’aria aperta. Ma ancora di più ama il suo padrone. Saranno comunque da considerare frequenti passeggiate (3/4 volte al giorno).
Un’altra interessante caratteristica che lo rende un buon candidato alla vita in appartamento è che questa razza non perde il pelo. Questo però dovrà essere mantenuto curato con frequenti tosature. A tal proposito molti sono quelli che decidono di curare il pelo in autonomia.
Scelto il compagno che rimarrà con voi per diversi anni della vostra vita si dovrà decidere chi si occuperà dell’addestramento.
Se non avete idea di come si addestra un cane e siete completamente al di fuori di questo mondo forse la cosa migliore è individuare un professionista nella zona a cui affidare l’addestramento. Questo vi permetterà di apprendere i rudimenti e le basi sul campo per acquisire capacità e maggiore sicurezza. Fondamentale sarà in questa fase dedicarsi ad esercizi di ubbidienza. Un cane che non vi segue, che si distrae o che rincorre la selvaggina potrebbe essere fonte di stress e non vi permetterebbe di godere appieno dell’esperienza.
atartufi.it partner

LA RICERCA DELLE PASTURE
Se siete dei principianti vi sconsiglio di iniziare la vostra attività cercando il tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico) se già non conoscete i posti. Un’esperienza che potrebbe essere alquanto frustrante sarebbe vagare senza trovare nulla, non capendo le reali cause. Sempre più difficile da trovare, fare le prime uscite al naturale cercando questo tartufo vi potrebbe portare ad abbandonare il progetto. Anche l’addestramento del cane potrebbe risentirne. Meglio iniziare con il tartufo bianchetto (Tuber borchii Vitt) in primavera individuando qualche pineta o con lo scorzone (Tuber aestivum) in estate, scelta che deve essere fatta in base alle varietà più presenti sul vostro territorio. Poca importanza ha quale tipo di tartufo si cerca per sbloccare il cane al naturale. Se il cane ne trova uno poi li trova tutti. Sarete voi a fargli capire quali sono di interesse premiandolo e mostrandogli la vostra gratitudine.
Fondamentale per la cerca del tartufo sarà conoscere le piante con cui entra in simbiosi. Infatti i tartufi possono esistere solo in presenza di determinate condizioni ambientali. Saper riconoscere quali piante ci circondano può aiutare nell’avvicinamento alle pasture aumentando le possibilità di successo.
TERRENI DI CERCA
I tartufi si possono trovare praticamente ovunque se sussistono le condizioni ambientali. Frequenti sono i ritrovamenti in aree verdi delle città. Quindi per fare una esperienza non occorre essere dei campioni di trekking. Ma se si vuole andare veramente a tartufi, boschi, fossi e prati saranno il terreno di cerca ideali. In alcuni casi i sentieri potrebbero essere quelli aperti dagli animali e starà a voi cercare il modo di avanzare per raggiungere la pastura.
CONCLUSIONE
Avrete buone possibilità di successo se:
- Non siete persone che rincorrono i risultati. La perseveranza è fondamentale. Tenere bassa l’asticella vi permetterà di godere appieno dell’esperienza nella natura.
- Vi piace camminare nella natura e non avete timore di uscire dai sentieri battuti.
- Siete curiosi e vi piace imparare.
- Non avete paura di sporcarvi le mani
- Siete intraprendenti
ma il successo più grande sarà immergersi nella natura con il vostro fidato compagno.